Cynops ensicauda
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Note tassonomiche:
Attualmente sono riconosciute due sottospecie: C. e. ensicauda e C. ensicauda popei, distinguibili a livello morfologico e di areale.
Descrizione:
Tritone di medio/grandi dimensioni e dalla corporatura affusolata, la lunghezza che varia dai 12,7 cm per i maschi ai 18 cm per le femmine negli esemplari più anziani. È la specie più grande del genere Cynops. Testa squadrata con ghiandole parotoidi ben visibili sebbene meno pronunciate rispetto a C. phyrrogaster. Colorazione di fondo nera/grigiastra con ventre arancio/rossastro con macchie scure e bordi più o meno marcati. In molti individui è presente una linea rossa sui fianchi spesso discontinua. In C. e. popei sul dorso e sulla coda sono spesso presenti macchie bianche, gialle o oro e il colore di fondo è solitamente più scuro rispetto alla sottospecie nominale. Dimorfismo sessuale piuttosto evidente: le femmine sono di maggiori dimensioni e possiedono una coda sensibilmente più lunga del corpo e dalla forma affusolata. I maschi nel periodo riproduttivo hanno una cloaca molto pronunciata e la coda lunga approssimativamente quanto il corpo, l’estremità di essa è decisamente più arrotondata che nella femmina.
Distribuzione e habitat:
Cynops ensicauda ha un areale di distribuzione limitato alle sole isole dell’arcipelago Ryukyu, in Giappone.
Come allevarli:
Un acquario con una base di 40×60 cm può essere ottimo per un trio o una coppia. La vasca deve essere allestita con una fitta vegetazione e con molti nascondigli creati con rocce, piante e tronchi, il fondo può essere nudo o composto da sabbia molto fine, per evitare occlusioni intestinali è caldamente sconsigliato il ghiaino.
Obbligatoria una zona emersa anche di piccole dimensioni, sono infatti tritoni prettamente acquatici ma alcuni esemplari possono avere necessità di uscire occasionalmente, in particolare nelle ore notturne. Osservarli per tempi molto prolungati fuori dall’acqua può essere un chiaro esempio di una sistemazione inadatta a loro o di una qualche patologia.
Illuminazione della vasca non necessaria ma consigliata per il corretto sviluppo delle piante. Temperature consigliate fra i 20-26 C° ma tollerano tranquillamente anche temperature più basse nel periodo invernale e temperature fino a 30 C° in estete senza mostrare segni di malessere, sconsiglio comunque temperature oltre i 26 C°. L’utilizzo di un filtro in acquario è a discrezione dell’allevatore, tuttavia consiglio nel caso lo si metta di impostarlo al minimo per evitare correnti in acquario, nel caso non lo si utilizzi le piante avranno un ruolo cruciale e parziali cambi dell’acqua sono consigliati oltre ai normali rabbocchi.
Alimentazione:
Sono una specie poco schizzinosa che caccia attivamente qualsiasi cosa si muova e non, l’alimentazione è la classica per le varie specie di urodeli: lombrichi, artemia, chironomus decongelati ecc. Arricchire la dieta con altri artropodi è sempre consigliato. Il cibo deve essere somministrato dalle 3 alle 2 volte a settimana, io personalmente lo fornisco una volta nel periodo invernale e due in quello estivo.
Riproduzione:
È una specie che se viene alloggiata in una vasca idonea si riproduce con relativa facilità. Il corteggiamento avviene ad opera del maschio tramite inseguimenti, tailfanning e occasionalmente mordendo la compagna.
Dopo la fecondazione la femmina depone le uova singolarmente sulla vegetazione acquatica. Un periodo di bruma non è necessario per questa specie, spesso basta un abbassamento del fotoperiodo e delle temperature fino a 10-15 C° per i mesi invernali. La stagione riproduttiva inizia subito appena le temperature iniziano ad alzarsi e può perdurare fino all’autunno, in questo periodo ogni femmina può deporre svariate decine di uova.
È consigliato rimuovere le uova dalla vasca dei genitori per evitare fenomeni di cannibalismo, un contenitore da 5L può essere ottimo per la schiusa e la crescita delle larve.Le larve vanno alimentate con cibo vivo come dafnie, enchitrei e altri piccoli invertebrati, una volta raggiunti i due cm si può iniziare a fornire anche cibo decongelato delle giuste dimensioni ma non è sempre detto che venga accettato. Importante non rendere le vaschette di accrescimento troppo affollate altrimenti le larve spesso si staccheranno le zampe a vicenda molto frequentemente (le parti amputate ricrescono completamente in qualche settimana. Per le stesse motivazioni è preferibile tenere larve di diverse dimensioni in vasche differenti.
La metamorfosi avviene in tempi differenti a seconda della temperatura a cui le larve sono stabulate, a temperature più alte corrisponde una metamorfosi più veloce ma con individui più piccoli. Dopo 24 ore dalla metamorfosi i giovani possono già essere alimentati senza problemi. La crescita dei neometamorfosati può avvenire sia in un set-up terrestre ma comunque molto umido, sia in acqua. Per stimolare il ritorno in fase acquatica si consiglia di tenere i giovani in un faunabox con pochi centimetri d’acqua e molti appigli emersi e semiemersi, in particolare è utile inserire molta vegetazione come il muschio di Java.
Reperibilità:
Specie piuttosto abbondante nella terraristica, in particolare la ssp. popei fino a qualche anno fa. Attualmente molto meno frequente a causa delle normative che vietano le importazioni negli stai UE. Fortunatamente molti privati riproducono questa specie in modo continuativo ed oggi è una delle specie relativamente più comuni in commercio.
Legislazione:
Non sono soggetti a nessuna normativa.
Note etologiche:
Sono tritoni molto attivi in qualsiasi ora del giorno. Non presentano comportamenti territoriali, occasionalmente possono avvenire scambi di morsi durante l’alimentazione ma difficilmente possono portare a lesioni serie degli individui. Le larve accettano cibo dalle pinze già dopo una decina di giorni dalla schiusa, un mio consiglio è di fornire cibo manualmente saltuariamente, in particolare con le larve prossime alla metamorfosi. Questo consentirà una maggior facilità nell’alimentazione post-metamorfosi. La considero una specie ottima anche per i neofiti.
Sull' Autore...
Giuseppe Molinari, nato nel 1996 a Cesena, trascorre l’infanzia nell’Appennino tosco-romagnolo dove si appassiona alle materie naturalistiche.
Attualmente è laureando nella facoltà di scienze naturali di Bologna.
Appassionato di fotografia naturalistica con una predilezione per l’erpetofauna collabora come volontario in diversi progetti LIFE all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Alleva urodeli in modo continuativo dal 2014, in particolare si focalizza su specie di provenienza asiatica.
References
Citation: Schultschik Günter. (2013). Threatened newts and salamanders – guidelines for conservation breeding. Frankfurt, M.: Chimaira-Buchh.-Ges.
Citation: AmphibiaWeb: Information on amphibian biology and conservation. [web application]. 2020. Berkeley, California: AmphibiaWeb. Available: https://amphibiaweb.org/. (Accessed: 2020).